Occasus: Comunicato agli esseri dal Tempio del Senso

31.08.2023
Occasus è un'associazione libera.


Libera all'adesione, alla critica, alle idee ed al dibattito.

Questa libertà, questo profondo culto per la libertà, si ripercuote anche nella forma dei nostri manoscritti. Noi siamo per la forma libera, per la strutturazione della pagina più efficace, più creativa, più espressiva in assoluto.

Ognuno ha il suo approccio alla pagina ed alla scrittura. È importante non incastrare la propria creatività in forme e schemi del passato, che si trasmettono per tradizione e meccanicità. La pagina bianca nella nostra visione è libera di ospitale qualsiasi forma, qualsiasi idea, riflessione, immagine e scrittura. La pagina è un nulla ospitale. È il piano base del cosmo da cui puoi nascere il caos primordiale, nero come l'inchiostro, in cui ogni cosa può prendendere forma e manifestarsi nella propria immagine.

 Il ricalco a forme tradizionali, seppur ormai assimilato e romanticizzato nella nostra testa, non è essenziale: quello che è essenziale per noi è l'espressione, l'effort che l'autore riesce ad imprimere alla sua opera. Perche ogni scritto è frutto di un punto di vista particolare. Ed è  importante trasmettere questo punto di vista puro. Originario. Senza mischiarlo e incipriarlo in polverosi ricalchi acronici e malsani della scolastica testuale storica soprattutto italiana.


Al di lá vi è la libertà.

Al di là vi è la pura espressione del nostro punto di vista e,

La salvezza che solo da esso può originare

La salvezza dell'espressione totale di una parte del se. L'impressione, nero su bianco, delle proprie maschere ed idee, in un processo di spoliazione del se e distacco spirituale in una rappresentazione che mostra le idee, le proprie atmosfere, come estranee dal proprio esserci solo per il fatto di poter essere rappresentate.

Le rappresentazioni infatti, per quanto importanti è stabilizzanti per il nostro essere è necessario saperle superflue. Pure immagini. Necessarie a fare bella e colorata la vita ma da usare come tali. Senza rimanerci incastrati dentro. Senza ingabbiarsi.
Ecco anche il perché, i nostri autori, hanno solitamente nomi fittizi. Nomi d'arte. Perchè siamo oltre la fama. Siamo oltre l'egocentrismo dell'immagine pomposa del nostro nome. Un nome che ci è stato dato e che non ci esprime. Ecco allora necessario che ognuno possa scegliere il proprio nome d'arte. Adattandolo al genere rappresentato, prendendosi in giro o in qualsiasi altro modo. È fondamentale.


Per tutti questi argomenti nei nostri libri, anche se ci stiamo lavorando e dibattendo, possono trovare spazio anche errori grammaticali o di consecutio temporum.

 Questo risponde a diverse esigenze. 

L'esigenza che ognuno, con tutte le sue difficoltà, possa esprimersi al di là della propria preparazione grammaticale senza essere sminuito, addomesticato, controllato e raddrizzato da un autoritá curatrice dell'opera. Questo è fondamentale nella nostra visione dell'arte come cura, come percorso spirituale. Mentre in secondo luogo questo risponde anche alla necessitá di provocare la critica. Di mostrare di come il significato e significante siano più importanti della forma, di mostrare come un opera deve essere giudicata nel proprio spirito, nella propria genuinità al di là delle grigie critiche sulla forma e sulle "puntualizzazioni grammaticali".

Detto questo è ovvio che, al di là della critica, l'opera deve essere fruibile. Ecco che per quanto possibile, nel mantenere intatta l'originalità e genuinità, laddove sia possibile intervenire per migliorarne la comprensione interveniamo. 

Grazie.


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