Lo stile di Byung Chul Han ovvero la rivoluzione letteraria che ci serve

18.09.2023
Lo stile di Byung chul Han o la rivoluzione essenziale della cultura.

 

È da tempo che mi domando il motivo, le cause, del mio forte interesse e la mia attrazione letteraria e filosofica per i lavori di Byung Chul Han;

Penso che il filo dei miei pensieri e delle mie riflessioni sia giunto ad un importante nodo, che ho il desiderio di scrivere ed il piacere di condividere.


Sempre piú nell'ultimo tempo, complici le numerose riflessioni e discorsi, ho maturato una personale critica e diffidenza verso le idee e le pretese di verità assoluta. Quando leggevo un'interpretazione, un'elaborazione di informazioni che raggiungeva una certa tesi finale presentata come sicura ed assoluta non riuscivo a non catalogarla come sospetta. Non sto parlando solo degli studi scientifici o letterari destinati al dibattito scientifico che hanno la strutturazione di ipotesi e tesi ma della narrativa, delle spiegazioni e delle interpretazioni "mainstream" "comuni" "divulgative": insomma per tutti.
Il seme del mio dubbio nasceva, non solo dal contenuto del testo (che ahimè alcune volte poteva contenere anche la clausola "forse", "non è escluso che", "non è la sola veritá quella che qui si afferma") ma principalmente dalla struttura stessa della scrittura.

Le opere, i libri che presentano una struttura lineare, linearmente razionale, rappresentabile con un segmento che parte da un'ipotesi o meglio un'idea dello scrittore (frutto di condizionamenti il piú delle volte) e raggiunge dopo ragionamenti logico lineari una tesi erano i piú sospetti. Questo perchè si esercita una forma di coercizione sul lettore o ascoltatore ( se il contenuto viene trasposto in una conferenza dove il relatore parla univocamente...che alla fine è lo stesso che leggere ad alta voce un libro) poichè il contenuto del libro viene propagandato attraverso un'unica visione; attraverso un'unica linea di contenuto, un'unico ragionamento semplicista che appiattisce qualsivoglia argomento ad un'unica informazione.

È proprio la struttura la responsabile di questo.


Oggi urge una rivoluzione, un ampliamento del significato delle cose ed un'abbandono di un approccio semplicistico della vita, che elimina le responsabilitá individuali perchè si stia solo seguendo il ragionamento di qualcun'altro.


Ecco che allora entra in gioco la strutturazione del contenuto, del testo di Byung Chul Han.
Il testo di Byung, a differenza del caso precedentemente illustrato è un testo circolare: una strutturazione ciclica e circolare del contenuto. Dove ogni argomento è trattato piú volte, da diverse visioni e vedute. È una proiezione ortogonale di senso, una circoscrizione del testo che amplia il significato e la comprensione dello stesso.
Cosí facendo il contenuto viene presentato nelle sue varie forme, nei suoi vari effetti senza rinchiuderlo nell'ottica ferrea e distruttiva del ragionamento logico lineare.
La strutturazione ciclica rende il contenuto piú libero ed istruttivo. Non crea ideologia ma crea visioni, vedute ed immagini che ogni singolo lettore, ascoltatore può adoperare nelle sue riflessioni e nella sua vita. Non fornendo un ottica chiara, stringente, definitiva per un'argomento esso viene semplicemente "presentato liberamente". Esso viene liberato dal potere della propaganda che usa il ragionamento logico lineare per ricondurre ad un'unica visione il contenuto. Attraverso le tecniche statistiche dell'inferenza e della regressione lineare ogni argomento, ogni fatto viene ricondotto ad una specifica linea interpretativa che crea un'unica visione del mondo chiusa e non aperta.


Ecco allora che la struttura dei testi oggi ha bisogno di di questo cambiamento, di questa rivoluzione.


Fino ad oggi i testi tradizionali hanno dato comunque modo di essere dibatutti, discussi in pubblico e sottoposti alla "forza centrifuga" dei diversi punti di vista che dalla linearitá dei discorsi, molte volte, ha permesso di rendere ciclico il contenuto degli stessi, roteando intorno alle varie argomentazione dei presenti, ma oggi, con gli spazi esteriori ed interiori del dialogo che si stanno accorciando è importante, se non essenziale, modificare le linee e le strutture di testo.
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