La società senza tempo
Vorrei condividere con voi una riflessione. Il mondo moderno ci priva del tutto del nostro tempo. Dedichiamo molto del nostro tempo a "impegni sociali": la frequentazione e lo studio scolastico, lo studio universitario, il lavoro. Queste attività spesso assorbono gran parte del nostro tempo e delle nostre energie; il tempo che trascorriamo in queste attività inoltre è spesso "finalizzato": studiamo perché dobbiamo imparare, perché vogliamo saperne più degli altri, perché dobbiamo conseguire un titolo di studio, perché vogliamo un bel lavoro ed una bella vita in futuro; lavoriamo perché dobbiamo prendere i soldi, perché dobbiamo contribuire alla società; spesso lavoriamo per passare il tempo.
Inoltre sono attività che non ci scegliamo noi, ma che ci vengono assegnate dalla società ( la discrezionalità dell'individuo sta nello scegliere fra le diverse opzioni ed i diversi tracciati offertici dalla società).
Così ecco che rimaniamo senza tempo, rimaniamo senza tempo libero non occupato dalla società. Se anche ci rimane del tempo libero sentiamo che dobbiamo sfruttare quel tempo, che dobbiamo finalizzarlo a un obiettivo futuro. La società ci instilla una coazione a fare, a causa della quale non riusciamo mai a stare nel tempo senza finalità ma dobbiamo sempre sfruttare e finalizzare quel tempo; dobbiamo usare quel tempo per realizzare un obiettivo futuro, per realizzare un desiderio futuro, per realizzarci, per sperimentare qualcosa; sentiamo che il tempo non usato per un fine è tempo sprecato.
Così ecco che dedichiamo tutto il tempo per il nostro successo, per la nostra carriera, per la nostra realizzazione; dedichiamo tutto il tempo " per noi"( in realtà non è per noi perché il desiderio di avere successo, di fare carriera, di avere buoni voti, di realizzarci spesso è prodotto in noi dalla società).
In questo modo rimaniamo chiusi nel nostro mondo personale, nel nostro mondo egoico.
Ma a mio avviso è proprio perché sfruttiamo il tempo che non abbiamo tempo. Non riusciamo a dimorare nel tempo, a fermarci tranquilli facendo quello che in quel momento ci sentiamo di fare, quello che ci viene da fare; senza una programmazione , senza sforzarci e impiegare quel tempo per un obiettivo futuro; semplicemente lasciando emergere quello che vogliamo fare senza finalizzazioni, senza il controllo egoico. Lasciando che la vita ci guidi. E secondo me è quando dimoriamo nel tempo senza finalità, quando siamo presenti al momento che spontaneamente emergono la gioia, la bellezza, la creatività, il gioco senza il nostro controllo e la nostra volontà. Non vi è gioco se non dimoriamo nel tempo liberi, lasciando che la vita ci guidi. Così questa società occupando tutto il nostro tempo con i suoi impegni e istillandoci il bisogno di impiegare sempre il tempo ci priva della spontaneità, ci priva del gioco e della fanciullezza interiore, dell'ingenuità della fanciullezza.
Vi sono altre cause che agevolano il nostro finalizzare il tempo.
Il fatto che impieghiamo molto del nostro tempo " per noi" , per il nostro percorso ed i nostri obiettivi, per " impegni sociali" fa sì che non abbiamo più tempo da condividere liberamente con gli altri; non vi è più quel tempo libero dove fioriscono le amicizie; spesso oggi le amicizie sono relegate ad un tempo molto breve e sono finalizzate.
Inoltre a causa dell'urbanizzazione siamo distaccati dalla natura; così quando ci ritroviamo con del tempo libero siamo soli e chiusi in un appartamento in una città; non possiamo immergerci e perderci liberamente nella natura, non possiamo passare il tempo con degli amici e così ritorniamo a sfruttare il tempo, a investirlo sperando in una felicità futura.
È un circolo vizioso: il fatto di sfruttare il tempo, di lavorare tutto il tempo ci porta a non essere felici, a non avere amici; così quando abbiamo del tempo libero non sappiamo cosa fare ed allora torniamo a sfruttare il tempo sperando in una felicità futura.
Così noi lavoriamo cercando di conquistare la felicità in futuro quando la felicità è già qui, nel momento presente.