Il Falco pellegrino - un racconto sul mondo del Collezionismo

31.08.2023
Arriva all'improvviso con il primo sole, ma non sai mai da dove, nell'ultima domenica di ogni mese di ogni anno. La sua presenza costante: da oltre 40 anni.
Era un uomo alto, brizzolato, sugli 80 anni. Lo vedevo scendere la mattina in ripa ticinese sulla parte destra del naviglio. Il suo passo era svelto e veloce; gli occhi quelli di un falco. Da cui il suo soprannome: il Falco pellegrino.
Visionava i banchi strada facendo, a volo di uccello.
In fase d'allestimento i 350 banchi posizionati sul naviglio, in ripa Ticinese, sono tanti da visionare...specialmente nella stagione calda: col sole che picchia sulla testa dei visitatori. Ma la sera il tramonto sul naviglio è una cosa spettacolare che prende l'anima.
Io, mi ero soffermato a visionare quadri in un cantone, senza trovare nulla di che. Cosí avanzo per una decina di bancarelle ed eccolo lí, il Falco pellegrino, solo a pochi metri da me. Cosí mi avvicino:
È davanti al banco dritto come un soldato napoleonico, mentre visiona cartoline da una scatola di scarpe. Ne detiene un mazzetto nella mano sinistra mentre con la destra continua a sfogliarle.
Le sue mani sembrano quelle del pianista sull'oceano ma non suonano un pianoforte: suonano cartoline.
Le cartoline nelle sue mani hanno una velocitá visiva da record. Il Falco è attento ad ogni singola illustrazione, allo stato di conservazione di ognuna e di tutto il resto.
È un collezionista maniacale e fulminato in stato di trans.
Il suo corpo lo vedo, dritto ed in piedi, eretto. Ma la sua anima? Ha seguito il naviglio valicando le alpi per andare dove? Mi chiedo incuriosito...non lo sapremo mai.
Per lui, ogni cartolina, ogni busta o altro materiale fanno parte della storia, della sua storia: quella che ha vissuto, quella per cui ha combattuto, per cui ha pianto e sofferto. In quella scatola, le immagini si susseguono a non finire, sfogliate dalle sue veloci mani.
In una scatola di scarpe le cartoline sono molte...sulle 500, ma le sue mani non si stancano.
All'improvviso estrae una cartolina natalizia, tedesca, datata: 22/12/1944 "Auguri di Natale da Monaco a Zurigo". Ecco che gli riappaiono ricordi di natali sereni, come fantasmi vestiti da babbo natale. La visiona con attenzione; è commosso, lo vedo. In quel momento cadono fiocchi bianchi...ma non è vero niente...aveva solo chiuso gli occhi.
Dopo aver prelevato le cartoline dalla scatole di scarpe si rivolge al commerciante facendogliele vedere: "20€" gli risponde il commerciante. "Signore, dancheschen au fidersen!" Conclude il Falco.
A tracolla ha una cartella non troppo grande 35*50. Porta dei disegni. In men che non si dica arriva in fondo alla via, sul ponte. Il Falco pellegrino è piú avanti rispetto a me ma non di molto.
Si porta dall'altra parte del naviglio.
Sono poco piú che le tre ed il sole picchia a martello. È ancora lunga fino in fondo.
Il mercato è abbastanza animato ma si scorre bene, non c'è ressa. Mentre seguo il Falco incontro il banco della Rossella e di Claudio. Un'amicizia che dura da molto. Quasi 18 anni. Non ho tempo però oggi, li saluto e vado avanti.
Sono stanco e vorrei andare a casa.
Il Falco è seduto all'esterno di un locale e sorseggia una birra. Mentre beve, con la sinistra apre una cartellina rossa ed estrae una stampa. È una figura religiosa: la Madonna delle sette spade ma non conosco la sua storia. Decido anch'io di bere una birra. Entro nel locale, vado al banco. Una birra? "4€". Pago ed esco dal locale. Esco dal locale e comincio a bere "bella fresca, ci voleva proprio".
Quando ero all'ospedale San Paolo, conobbi un infermiera che mi raccontò che il marito con un suo amico aveva un banco alla fine della via, verso piazza 24 maggio, di fianco ad un grande albero. Mi aveva detto che il marito trattava libri mentre il suo amico cornici antiche restaurate o da restaurare. Cosí ci vado.
Mi avvicino al loro banco. "Buon giorno, quanto viene questo libro?" Chiedo. "50 €". Parlo di sua moglie e della sua segnalazione. Ma mi conferma sempre il prezzo. Visiono il libro.
Un libro Americano del 1920 sull'arte grafica.lo apro, lo sfoglio e provo a chiedere esplicitamente Lo sconto. Mi risponde di no. Ringrazio e alzo i tacchi.
Vedo il Falco che al banco vicino visiona delle stampe, ma io preseguo: vado a casa.
Piazza 24 maggio, tram numero 9 verso la centrale. Io scendo a porta romana, poi la linea gialla fino a Corvetto.
Ho saputo dopo a proposito del Falco pellegrino, che mentre guardava le stampe al banco qualcuno gli fregò la cartellina rossa e lui aveva dato fuori di matto parlando solo in tedesco.
Quanto a me, non andai più per diversi mesi al mercatone.
Solo dopo parecchie settimane, una domenica, l'ultima del mese ho rifatto un giro. Ho richiesto informazioni sul Falco Pellegrino, ma qualcuno mi disse che era morto.
Ma io lo rivedo ancora, il Falco, con quelle sue mani da pianista ed il suo accento tedesco molto marcato.

 

AUF Wiederachen FALCO PELLEGRINO
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