Bilbo e Gollum: una riflessione sull'essere umano
La profondità, la vicenda ed i personaggi raggiungono le vette degli antichi canti omerici: riuscendo a dare voce al sentire dell'essere umano moderno.
Dopo questo encomiastico, ma doveroso preambolo vorrei proporvi una riflessione:
Bilbo, Frodo e Gollum sono i personaggi principale del Signore degli Anelli: è da questi piccoli esseri che dipendono le sorti generali del mondo.
Gollum ha custodito l'anello lontano dalla fauci di Sauron. Bilbo lo trova e lo consegna a Frodo che lo distruggerà.
Il personaggio di Gollum è molto affascinante. Esso sembra ritrarre una delle parti più grigie che noi abbiamo al nostro interno: l'indifferenza, il potere, la tentazione, la chiusura, l'individualismo e la miseria che è propria dell'essere umano.
Gollum non esiste per nessuno.
Nei pochi attimi che uomini, o altri esseri, lo vedono ne vengono disgustati. Esso è raccapricciante e brutto. Vive solo e nascosto nelle viscere della terra. Consumato e violento.
Solo Bilbo riesce a percepire Gollum come essere. Solo Bilbo, in cui sono riposte tutte le speranze di Gandalf per salvare la terra di mezzo, parla con Gollum: lo accetta come essere e ne ha pietà. Non lo uccide quando ne ha occasione, non lo rimuove dal mondo perché sarebbe inutile. Gollum è un ente che si può solo distruggere da se; ecco perché si toglierá da solo la vita nel monte fato.
Bilbo accetta Gollum perché Bilbo è libero. Non ha il peso di essere un guerriero, l'erede al trono, un uomo forte troppo preso dai discorsi importanti politici, dalle guerre...no! Bilbo è semplice ed è appunto questa semplicità che gli permette di volgere la massima attenzione all'ambiente in cui si trova, e a non tralasciare nessun'ente che lo popola. Perché come scrive Byung: "L'umore ci schiude l'ambiente e ci permette il rapporto con gli enti". Gandalf lo sceglie proprio perché " Lo Hobbit è libero, coraggioso ed è dalla gente normale che deve avvenire la salvezza".
Bilbo è una persona normalissima, ama la sua casa, il cibo, la natura ordinata ma al momento di vivere un avventura con coraggio non si tira indietro. Bilbo sceglie la via della salvezza, ed è solo quando uomini liberi si imbarcano su questa via che ci si relaziona pienamente con la strada e con il destino che essa ci riserva.
Bilbo al momento della chiamata, la segue e vive la sua avventura; Gollum declina qualsiasi chiamata. Gollum che era sempre anche lui un hobbit si chiude nella sua tentazione, nel suo tesoro. Gollum declina qualsiasi ingerenza dal mondo esterno con violenza. Questa zona grigia in cui abita è rivelata anche dal suo essere scisso in due personalità: Gollum e Smigol l'ingenuo; che proprio per questo suo essere ingenuo è facilmente tentabile e altrettanto facilmente può sprofondare nel male.
Gollum abita La zona grigia descritta perfettamente da Primo Levi.
Bilbo e Gollum quindi non sono dissimili ma hanno "umore diverso" che gli dischiude un mondo diverso. Esemplare di tutto questo ragionamento è il loro primo incontro. Proprio come bambini, come persone liberi, essi come prima cosa giocano agli indovinelli. Non hanno una personalità pomposa da presentare, come thorin l'erede al trono, o qualsiasi altro personaggio. Bilbo è semplicemente Bilbo di casa Beggigs e Gollum be...solo Gollum. E come enti liberi e predisposti riescono solo loro a percepirsi realmente ed avere un rapporto di "amicizia" senza farsi condizionare dalle proprie personalità.
Bilbo relazionandosi a Gollum rivela il suo buon animo che lo porta alla salvezza del mondo.
Gollum e Bilbo: due esseri insignificanti che reggono le sorti del mondo.
Gollum e Bilbo: un Giano bifronte separato da una sottile zona grigia.
Gollum è anche Smigol: un Giano bifronte indifferente ma anche ingenuo e meritevole di Pietà e salvezza.
Bilbo è anche Frodo: un giano bifronte che ha una continuità e una risurrezione. Bilbo risorge e continua in Frodo.