Abbiamo ucciso la terra

07.09.2022

Chi veda oggi su Google Maps, utilizzando la visione da satellite, l'Italia dall'alto, vedrà una grande distesa di campi, di coltivazioni e ogni tanto, delle città. Non vi sono più boschi, aree selvagge. Non vi sono più beni comuni, come direbbe Ugo Mattei. I beni comuni sono quei beni che non sono né privati né pubblici ma che semplicemente vengono utilizzati da più persone liberamente( come un pascolo, l'acqua), sono quei beni che sono liberi( come un bosco). Ebbene non vi sono più beni comuni: la terra è stata privatizzata, lottizzata, venduta, spartita. È questo un processo che va avanti da molto tempo: i beni comuni hanno cominciato ad essere privatizzati( pensiamo al caso emblematico delle recinzioni in Inghilterra). Infatti al valore d'uso dei beni comuni( hanno valore d'uso in quanto hanno valore per l'uso che se fa: ad esempio un pascolo ha valore perché ci faccio pascolare il mio gregge) si voleva sostituire il valore di scambio( il bene ha valore in base a quanto mi può fruttare nello scambio, nel commercio: ad esempio un campo vale in base ha quanti soldi prendo dal raccolto che mi frutta). Alcune persone hanno cominciato a possedere i beni comuni e ad accentrare la proprietà delle terre, delle attività produttive. In questo modo hanno potuto accentrare ricchezza, capitale col quale gli è stato possibile creare delle fabbriche e comprare i macchinari necessari per la produzione, molto costosi. Senza accentramento della proprietà e quindi di ricchezza non avrebbero potuto creare queste fabbriche dato che sono molto costose. l'industria è quindi frutto dell'accentramento di ricchezza. Se la ricchezza viene accentrata, e quindi una persona possiede molte cose, vuol dire che altre persone perdono quelle cose. Quindi in questo processo ci sono state persone che hanno perso le terre, i beni comuni che usavano. Così queste persone non avevano più i mezzi per sostenersi, e per sopravvivere non gli restava che vendersi, non gli restava che vendere il proprio lavoro; lavoro che hanno venduto ai possessori delle fabbriche. Ecco che questa breve storia ci fa comprendere quella frase che diceva Ruskin nel suo libro unto this last, parafrasato da Gandhi: what is really desired, under the name of wealth, Is power over men; ciò che è davvero desiderato, sotto il nome di ricchezza, è il potere sull'uomo). Ciò significa l'accentramento di ricchezza serve per dominare gli altri uomini. Quindi gli industriali accentrando la ricchezza e le proprietà e sottraendola alle altre persone hanno avuto in loro potere queste persone che hanno utilizzato come manodopera nelle proprie industrie. Ecco che così piano piano gran parte della superficie terrestre è stata privatizzata e trasformata in un bene sfruttabile economicamente.
Così oggi molta della superficie terrestre è ormai antropizzata, è sotto le leggi ed il potere umano; non vi è più la natura libera... L'uomo incontra ovunque luoghi umani, modellati dalla mente umane, luoghi programmati da leggi umane, luoghi trasformati in merci. Non si scontra più con l'ignoto della natura, con il diverso, l'estraneo, l'ostile, con un qualcosa che non risponda a lui, che non si adatti a lui, che non sia stato creato per lui; l'uomo incontra sempre l'uguale, il medesimo; così non vi è più avventura, non vi è più mistero, non vi possono più essere quelle mirabolanti avventure dei cavalieri medievali, che vagavano per un mondo ancora pluralista, dove ancora vi erano dei territori liberi dal giogo umano. Ma oggi non possiamo costruire più nulla senza chiedere l'autorizzazione del potere umano, non possiamo più dormire sulla terra se non in alcune aree...
Il mondo si è fatto piccolo, ripetitivo, prevedibile: tutto è conosciuto, tutto è noto. Il mondo è diventato claustrofobico, l'uomo non può scappare da se stesso...
Anche nelle nostre vite il controllo umano e delle leggi umane è onnipervasivo: cresciamo in appartamenti distaccati dalla natura in mezzo alla città, struttura umana. Frequentiamo le scuole e le università per tutta la nostra infanzia adolescenza e giovinezza e le scuole sono istituzioni umane, create , regolate, programmate da leggi umane; andiamo a lavorare, un'altra istituzione umana regolata da leggi umane. La nostra vita si muove entro i confini tracciati dalle leggi umane. Anche le norme sociali hanno poi una grande influenza sulla nostra vita: pensiamo ai nostri rapporti interpersonali, ai rapporti di coppia ed a quanto questi siano influenzati da norme sociali. La nostra vita finisce per essere eterodiretta da norme, la nostra vita finisce per essere colonizzata dalla società.
La questione dei beni comuni è di grande importanza: come dice Ugo Mattei oggi soffriamo di una drastica carenza di beni comuni. Ed io non credo che un mondo senza beni comuni, senza foreste, senza animali liberi( non chiusi negli allevamenti intensivi dove subiscono gravi violenze e soffrono la privazione della libertà) possa vivere armoniosamente.

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