Piccolo viaggio tra le opere Borotto
Guarda dentro di te
Da quanto tempo non guardi dentro di te? Da quanto tempo non spii fra le assi sconnesse laddove risiede il tuo inconscio? Ti aggiri nel mondo, vai da un luogo all'altro, ti aggiri, erri col tuo corpo... ma sei sicuro che esso non sia solo un fantoccio, sei sicuro di non esserti dimenticato qualcosa? Forse, la tua essenza. Quella tua essenza, quel tuo sé profondo in collegamento con le intuizioni, in collegamento con le indicazioni dell'eterno sta sotto le assi. È lì sotto, al buio, col volto reclino, circondato da scuri fardelli. Recuperalo, scrutalo, ricongiungiti a lui, ed allora forse riuscirai a percepire il sussurro dell'eterno
pensieri
La mano del Borotto si muove sulla carta veloce, incisiva, concitata, saggia: non ha bisogno del pensiero che la guidi, non ha bisogno di sovrastrutture, di logica. Essa si abbandona all'istinto, essa ha fiducia nelle intuizioni. Per questo le opere del Borotto sono così genuine, preziose, uniche. Esse sono un atto di pura creazione, non mediato dal pensiero, ma in collegamento con la forza vitale che pervade l'universo, con l'inconscio individuale e collettivo. Nelle opere del Borotto non vi è la finalità egoica dell'intenzione, non vi è il calcolo. Nelle sue creazioni non si scorge il fardello del pensiero.
In questa composizione, ci sembra quasi di scorgere l'aggrovigliarsi dei pensieri, che girano e rigirano su sé stessi, che si intersecano, si ripetono, vanno e ritornano sorrette da ansie e timori, fino a formare pesanti matasse e gomitoli. Il pensiero viene qui rappresentato, concretizzato nelle linee, nelle masse, in questo modo possiamo osservarlo, scrutarlo, ed anche distaccarci e disidentificarci da esso
Emozioni informali
L'artista informale è sempre pervaso da istinto, adrenalina, creatività. Esso è anticonformista, esso è il cane sciolto per eccellenza, l'ingovernabile, la testa calda. Quando la lettura di un libro diviene troppo razionale, cerebrale, astratta, noiosa e poco interessante ecco che corrosive emozioni informali sgorgano da lui e si riversano sulla pagina, regalandogli un nuovo significato.
Un altro omaggio del Borotto alla luna, dopo il suo componimento poetico a lei dedicato.
Non chiedere alla luna spiegazioni, non assillarla con le tue riflessioni razionali, contorte, così grandemente insensate: la luna non ti risponderà. Tutto quello che ti vuole dire, esso già lo proferisce, esso già te lo sussurra piano guardandoti da lassù. Essa non ti offrirà nessuna spiegazione, non sazierà i tuoi dubbi egoici: tutto quello che ti vuol dire, te lo comunica con la meraviglia del suo bel sembiante misterioso. È solo meraviglia e mistero quel che ti può dare, e che questo tutto ti basti: non perderti in piccolezza. Essa viene e va, il suo sguardo pian piano si dissolve nel nero e poi ritorna rinnovato, come le genti umane, come tutto: per nulla eterna e persistete, almeno non più che te.
In amicizia e senza risentimento il Borotto a Leopardi.